POLPETTE ALL’ALLORO

DI Alina Person

Ingredienti

  • 500g macinato sceltissimo
  • 1 uovo
  • mollica di pane
  • 1 bicchiere di latte
  • 6 foglie di alloro e alloro in polvere
  • 1 cucchiaio di farina
  • pecorino romano grattuggiato
  • 1 spicchio di aglio
  • 1 bicchiere di vino bianco
  • sale e olio q.b.
  • ½ cipolla
  • spezie a vostro gusto (pepe, coriandolo, aneto, un pizzico di peperoncino ecc.)

Preparazione

In una ciotola amalgamare la carne con l’ uovo, il sale, un cucchiaio di olio, le spezie, l’alloro in polvere, il pecorino romano e il pane precedentemente sciolto nel latte, fino ad ottenere un composto omogeneo.
Fare delle palline della dimensione che più gradite, e rotolatele nella farina.
In un tegame basso versare un po’ di olio extravergine di oliva, aggiungete la cipolla tritata, lo spicchio di aglio e le foglie di alloro divise in due e fate rosolare il tutto.
A questo punto versatevi dentro le polpette e fatele rosolare su entrambi i lati, quando hanno raggiunto una bella doratura, sfumare col bicchiere di vino, lasciarlo evaporare e proseguire con la cottura aggiungendo, di tanto in tanto, un pochino d’acqua per mantenere il sughetto sempre bello vivo.
Impiattare e guarnire con delle foglie di alloro fresco.
bon appetit!

Abbinamento

Di Vania Della Bidia

L’abbinamento fra vino e polpette è un argomento davvero divertente. Questo secondo di carne semplice e saporito, che troviamo tra le ricette tradizionali di tutte le regioni d’ Italia, vuole accanto un vino rosso altrettanto immediato, non troppo strutturato e piuttosto beverino. Quindi in questo caso le possibilità sono davvero infinite, e vanno dal classico Nero d’Avola siciliano fino al Dolcetto d’Alba piemontese.
Rimanendo in Sicilia, potremmo anche abbinare un Frappato: fresco e scorrevole, saprà regalare un abbinamento perfetto con le polpette di manzo all’alloro.
Dal sud al nord, possiamo andare in Alto Adige: con un Alto Adige Santa Maddalena (o St. Magdalener) DOC. Tipico delle zone attorno a Bolzano, con un equilibrio armonioso tra acidità e tannini e una pienezza eccezionale si aggiudica il titolo di variante più nobile e raffinata di Schiava dell’Alto Adige, che in questo caso viene affinata con un decimo di Lagrein.
Passando da un’isola all’altra, andiamo in Sardegna con un Cagliari DOC Monica Riserva. Il vitigno Monica è coltivato solo in Sardegna, la sua origine pare sia iberica, ma in Spagna oggi non ve ne è traccia. Può essere vinificato in purezza oppure in blend con gli altri vitigni tipici sardi: il Cannonau e il Bovale. Il Monica Riserva, ha colore rosso rubino tenue, tendente all’aranciato durante l’invecchiamento. I profumi sono eterei, intensi ma delicati e il gusto è secco ma vellutato. E’ un vino alcolico e gradevole. Si abbina agli arrosti, ai salumi e ai formaggi duri, oltre che alle minestre.

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