POLLO UNGHERESE ALLA PAPRIKA
Di Alina Person
Ingredienti per 4 persone
- 1 pollo;
- 2 cipolle;/li>
- 3 cucchiai di burro (non salato);
- 5 cucchiaini di paprica ungherese (dolce);
- 1 cucchiaino di paprika spagnola (piccante);
- 2 tazze di brodo di pollo;
- 1 tazza di panna acida (temperatura ambiente);
- 1 cucchiaio da cucina di succo di limone;
- prezzemolo q.b.;
- sale e pepe q.b.
Preparazione
Preriscalda il forno a 180°.
Tagliate il pollo in otto parti e aggiungete sale e pepe a vostro gusto.
In una casseruola, fate sciogliere il burro e cuocete il pollo finché ogni pezzo non sarà dorato da ambo i lati (diciamo dopo circa 8 minuti di cottura). Quindi spostate momentaneamente il pollo in un piatto di portata e versate nella casseruola le cipolle tagliate alla julienne, la paprika dolce ungherese e quella piccante spagnola, un pizzico di sale e mescolate con cura.
Cuocete le cipolle per circa 10 minuti, quindi unitevi il brodo di pollo e i pezzetti di pollo che avete dorato in precedenza.
Infornate la casseruola per circa 25-30 minuti.
Quando il pollo è pronto, servitelo su un piatto da portata.
In un piccolo tegame unite un po’ di sugo di cottura con la panna acida e il succo di limone, salando e pepando a vostro gusto.
Guarnite il pollo con la salsa appena ottenuta e spolverate con un po’ di prezzemolo tritato.
Potete accompagnare il vostro piatto con dell’ottimo riso basmati o con un contorno di patate.
bon appétit!
Abbinamento Vino con Pollo Ungherese alla Paprika
Di Vania Della Bidia
Questo piatto è caratterizzato dall’aroma caratteristico della paprika e da una discreta untuosità. Personalmente gli abbinerei un vino rosso secco e corposo.
Ci vedrei bene un Teroldego, è un vitigno a bacca nera coltivato quasi esclusivamente in Trentino, nella zona denominata Piana Rotaliana. Un vino di colore Rosso Rubino con riflessi Porpora; il profumo è vinoso, si possono percepire sentori di viola e lamponi, ma anche ciliegie e mandorle. Il gusto, secco, è strutturato, poco tannico, con una buona acidità e non troppo alcolico.
Oppure un Cannonau (detto anche Cannonao, Garmacha in spagnolo, Grenache in francese), il vitigno a bacca nera più diffuso in Sardegna, il vitigno autoctono sardo per antonomasia, che dà un vino ali colore deciso, al palato caldo e fruttato. Ci fa scoprire piano piano i profumi del mirto, la bacca di corbezzolo, il pepe nero, le influenze della salsedine del mare. Un vino fiero, forte e contemporaneamente gentile ed elegante.
Se poi vogliamo optare per un Abbinamento Regionale, allora andiamo in Ungheria, nella regione di Eger, nota per il suo vino rosso secco, l’Egri Bikavér (“sangue di toro” di Eger). Viene prodotto prevalentemente con uve Kékfrankos ed eventuali aggiunte di Kadarka. Il nome di questo vino deriva da una leggenda della metà del 1500, per la quale i Turchi temevano i Magiari, ritenendoli bevitori di sangue di toro per giustificare la loro forza superiore. E’ un vino che si sposa benissimo con i cibi piccanti, ma anche con la selvaggina, le carni cucinate e i piatti tipici della tradizione ungherese. Un vino molto versatile. Da provare!